Rock all’Opera – Diario di viaggio – Day 6 (and more): Storia della nascita di una storia

tommy & co

Day 6: 03/03/2016 – 06/03/2016

Come nasce una buona storia? Non ne abbiamo idea, anche perché ancora non sappiamo se la nostra lo sarà o no. Posso però dirvi come è nata la nostra storia, e come stia crescendo, perché negli incontri con Tommy di giovedì 03/03, sabato 05/03 e domenica 06/03 ci siamo occupati proprio di questo: creare una storia e materializzarla sottoforma di copione.

Creare una storia è difficile. Perché ci sono tante cose da tenere in considerazione. Intanto deve essere interessante e tenere il pubblico attaccato, ma deve anche avere un climax e uno svolgimento coerente. Chi la scrive sa tutto di questa, chi la vede rappresentata su un teatro non ne sa nulla e quindi è necessario che abbia tutte le informazioni necessarie per capirla. Il rischio però anche qui è di esagerare con le informazioni; se si diventa troppo didascalici il pubblico si annoia e si sente “sminuito” e la stessa forma in cui queste informazioni vengono trasmesse è fondamentale.

Voi capirete che l’equilibrio è piuttosto sottile, soprattutto se si rappresenta qualcosa di inedito, che nessuno conosce.Chi scrive dà importanza ad un determinato dettaglio, che sarà quello che alla fine catalizzerà il materializzarsi di una determinata evoluzione narrativa ma…se alla fine il pubblico quel dettaglio non lo notasse o non ci desse importanza? Tutte le fondamenta della narrazione crollerebbero e la storia si sgretolerebbe come un castello di sabbia al sole. Allo stesso tempo se chi guarda desse importanza a determinati dettagli, messi così, come decorazione, e si aspettasse di ritrovare quegli elementi? Si ritroverebbe spaesato e la narrazione sembrerebbe incompleta.

Penserete che siamo nel panico. Non proprio, siamo piuttosto nella fase in cui l’arrivo di nuove idee si scontra con i dubbi sulle idee già acquisite; fortuna che Tommy un po’ di esperienza in questo campo ce l’ha (oltre a tanta pazienza). E ci guida in modo che ci possiamo districare tra gli stretti vicoli della composizione, in modo da evitare vicoli ciechi, banalità ed eccessiva stucchevolezza. E si occupa, soprattutto, di sedare le risse (sfortunatamente solo verbali) tra di noi, che ci accapigliamo su quale sia la battuta giusta da scrivere e il punto del palco dove mettere i protagonisti.

Tra un battibecco e l’altro, comunque, siamo riusciti a buttare giù qualcosa che ci sembra buono. Da qui alla fine cambieremo idea mille altre volte, ne sono sicuro, ma ora abbiamo i nostri protagonisti, la cui evoluzione è ben delineata, abbiamo un personaggio di supporto piuttosto importante e siamo riusciti a districare i nodi narrativi più difficili da trasmettere con soluzioni che riteniamo degne. Anche se è ancora presto per regalarvi qualche anteprima e qualche anticipazione mi piacerebbe lo stesso dirvi qualcosa a proposito del copione: c’è scritto un sacco di volte “buio”.