Rock all’Opera – Diario di viaggio – Day 10: Libertà è partecipazione

25 aprile

Mi perdoni il buon Gaber, pace all’anima sua, se mi approprio di una sua citazione per introdurre l’articolo di oggi, ma è stata la prima frase che mi è venuta in mente e di sicuro la più appropriata per ciò che ci è successo ieri. La decima tappa di questo viaggio, infatti, passa per Piazza XX Settembre. E voi direte, che cosa c’entra piazza XX Settembre e il concerto del 25 aprile? Nulla, sembrerebbe. E invece…

La nostra presenza sul palco ieri è invece strettamente collegata al progetto, e per noi, ma non solo, è stata una sorta di “prova generale”. Del tipo: “vediamo cosa succede quando le cose si fanno serie”. Per capire cosa intendo con “serie”, guardate questa foto:

25 aprile_piazza

Noi siamo dietro le transenne e stiamo per salire sul palco, per il tempo dell’esibizione tutti quegli occhi saranno rivolti a noi: vietato sbagliare.

Dopo un discorso di introduzione degno del miglior Cicerone (non proprio, ma almeno il pubblico si è fatto una risata..), cominciamo a suonare. Ed è bellissimo. Tutto va bene, c’è il sole, tanta gente, il palco è uno spettacolo..insomma tutto funziona nel migliore dei modi. La gente applaude, noi sorridiamo e salutiamo quasi imbarazzati da tanto calore in una giornata dalle temperature non proprio roventi. (Prima di noi sul palco si sono esibiti anche i CarpiRe’Mo, anche loro davvero bravi, ascoltateli che meritano).

La cosa che più di tutte ci ha emozionato è stato il fatto che tutto ciò sia successo il 25 aprile. Perché il 25 aprile è (o almeno dovrebbe essere) più importante anche del Natale, per noi Italiani. Perché se ieri abbiamo potuto suonare davanti a centinaia di persone, lo dobbiamo alle persone che in questa data ricordiamo: i partigiani e coloro che si sono battuti contro il nazifascismo. Saremo l’ultima generazione ad aver conosciuto dei reduci e dei testimoni dell’orrore della seconda guerra mondiale, il nostro dovere è ricordare e tramandare i valori di questo giorno. Noi siamo in 5, abbiamo idee politiche diverse tra di noi, per questo non ci vedrete mai con pugni alzati sul palco o simboli politici di qualsiasi fazione. A volte ci azzuffiamo e litighiamo parlando di politica, perché ci crediamo. L’unica cosa su cui siamo e saremo sempre d’accordo è l’essere antifascisti e antirazzisti, soprattutto oggi in cui, purtroppo, ciò non è più così scontato.

Dopo tutto questo turbinio di emozioni, abbiamo anche trovato il tempo di fare 5 ore di prove, si sa mai che si perda l’abitudine; non siamo andati neanche malissimo, nonostante stessimo a malapena in piedi per la stanchezza. Ora ci prendiamo una bella settimana di relax e poi sotto con un maggio più rovente che mai!