Rock all’Opera – Diario di viaggio – Day 2: Tommy e gli Who

tommy

Day 2 – 04/02/2016

Il viaggio per la realizzazione della nostra opera rock continua. Il secondo incontro è con Tommy, al secolo Carlo Alberto Togni, cantante e autore modenese. Dopo le presentazioni di rito si comincia a creare, Tommy sarà la nostra guida nella difficile fase di assemblaggio delle nostre canzoni in una vera e propria opera, con un filo logico e soprattutto comprensibile anche a chi guarda e ascolta.

Tommy esordisce mostrandoci il testo tradotto della canzone degli Who “We won’t get fooled again” (per i blasfemi che non la conoscessero…è la sigla di CSI…), che vi riporto sotto, dicendo: “questo mi ha ricordato molto i vostri testi, quello che volete dire”.

Non resteremo fregati un’altra volta (We won’t get fooled again, The Who, 1971)

Combatteremo per le strade
Con i figli ai nostri piedi  
E la morale che loro adorano verrà spazzata via
E gli uomini che ci hanno incitati
Siedono a giudicare tutti i torti
Decidono loro e il fucile canta la canzone.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri  
Poi mi inginocchierò e pregherò   
Che non resteremo fregati un’altra volta!

Il cambiamento doveva venire
Lo sapevamo da sempre
Siamo stati liberati dal nemico, tutto qui
E il mondo sembra proprio uguale a prima
E la storia non è cambiata
Perché le bandiere sono sventolate tutte nell’ultima guerra.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri  
Poi mi inginocchierò e pregherò   
Che non resteremo fregati un’altra volta!

Mi trasferirò con la mia famiglia in disparte
Se per caso resteremo mezzi vivi  
Raccoglierò tutte le mie carte e sorriderò al cielo
Perché so che gli ipnotizzati non mentono mai!

E voi?
Non c’è niente per la strada 
Che mi sembri diverso    
E gli slogan sono stati rimpiazzati, per inciso
E il partito di sinistra   
È adesso il partito di destra  
E le barbe si sono tutte allungate in una notte.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri  
Poi mi inginocchierò e pregherò   
Che non resteremo fregati un’altra volta!

Ecco il nuovo capo
Uguale a quello di prima…

E in effetti Tommy ha proprio ragione. Ed essere accostati, seppur lontanamente, agli Who ci fa un gran piacere! L’idea di base è quella di creare una storia che, richiamando autori come Orwell e Bradbury, tratti il sempre attuale tema della libertà individuale, inserendo il nostro protagonista in una situazione in cui questa libertà viene totalmente negata, una dittatura appunto. Partendo da questa idea, già di base presente nelle nostre canzoni, cominciano ad uscire fin da subito dettagli sempre nuovi e pian piano si arriva ad un finale. Già perché per creare una buona storia serve un buon inizio ed un buon finale, il resto poi viene da sé, o almeno è quello che si spera :). La cosa bella è che anche il finale, nei pochi minuti dedicati a pensarci esce da sé, e convince tutti così tanto che ci pare superfluo pensarci ulteriormente.

Siccome la storia la faranno le nostre canzoni, passiamo buona parte della serata a fargliele sentire solo chitarra e voce, la cosiddetta “prova imbianchino”, perché secondo Tommy è fondamentale che funzionino anche così; che insomma un imbianchino tinteggiando una parete possa canticchiarsele. Il paragone è buffo, ma in realtà ci piace, rende l’idea.

Dopo una carrellata rapida, saltano fuori parecchie magagne, e si comincia a limare, a pensare e a provare strade e approcci diversi, ed è davvero qui che salta fuori il talento di Tommy che ci spinge a cercare nuove strade e nuovi modi di esprimere il nostro concetto, non perché sia sbagliato o debole quello che abbiamo scelto, ma perché per arrivare alla stesura migliore dobbiamo per forza uscire da ciò ce abbiamo fatto, rivoltarlo e percorrere, se non tutte, almeno buona parte delle strade che ci possono essere, in modo da essere sicuri di aver percorso proprio la migliore.

La prossima fase sarà quella di stendere uno storyboard, e lì vedremo davvero cosa ne sarà di noi e della nostra opera. Ribadisco: Aiuto!!! Ma è troppo bello per essere vero fare questa cosa con gente così. Speriamo bene!

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